Business Model Innovation, da dove partire?

Le tre parole chiave sono #business, #model e #innovation. La loro combinazione dà il nome al corso e ad una branca di studi aziendali sul business model e sul business modelling che è già ricca di contributi, articoli scientifici e pubblicazioni.

#Business è un termine noto agli studenti. Richiama la tripartizione di D.Abell, ovvero è la concettualizzazione, molto utile a fini pratici, dell’area strategica d’affari (ASA) in cui un’azienda decide di posizionarsi. Essa è la combinazione di tre variabili: funzioni d’uso del prodotto/servizio, tecnologie (o conoscenze) impiegate, gruppi di clientela servita. Nel linguaggio corrente, business è utilizzato anche come sinonimo di impresa e, più in generale, di affari.

#Model richiama l’idea di un processo (il modelling) e di un output (il model, per l’appunto). Nella fattispecie, il business model è piuttosto un framework, uno schema esemplificativo, uno strumento di visualizzazione, ma non è ancora un modello matematicamente rappresentabile. Studi più recenti stanno provando ad “operazionalizzare” tale modello.

#Innovation è un termine anch’esso noto a studentesse e studenti. Nel suo significato più ampio, l’innovazione consiste nel “fare qualcosa di nuovo e di diverso rispetto all’esistente”. Secondo il manuale OECD, l’innovazione è non solo quella tecnologica (di prodotto e di processo), ma anche l’innovazione organizzativa e di marketing. La Business Model Innovation è una categoria di innovazione che non necessariamente, come richiama H.Chesbrough, deve ricadere nell’ambito della innovazione tecnologica.

I due termini più importanti dell’acronimo BMI sono #business e #model. Il business model, infatti, è un concetto relativamente nuovo negli studi aziendali, sebbene la sua popolarità sia fortemente in crescita. Essendoci in letteratura molte definizioni, non è ancora un concetto ben definito, ma è piuttosto una “buzzword”. Si rende pertanto necessario ricorrere ad alcune ontologie per caratterizzarne il significato, anche semanticamente parlando. Un tentativo di definire un’ontologia del business model è stato effettuato da A.Osterwalder, autore del famosissimo business model canvas, il quale si sofferma sull’utilità del BMC di rappresentare la logica attraverso cui un’impresa o un’organizzazione crea e distribuisce valore ed inoltre cattura (si riappropria di) una parte del valore generato.

Business Model Innovation, a questo punto in prima approssimazione, è qualsiasi innovazione che interessa il business model di un’impresa o di un’organizzazione, ovvero la modalità di creazione, distribuzione e cattura del valore.

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